Lamiranda e quella mosca che salta al naso
PUNTO DI VISTA
L’ipocrisia politica dell’attuale amministrazione è stata svelata. A farlo sono stati i comitati cittadini, riuniti in assemblea congiunta con Paolo Vino, presente e in qualità di imprenditore. Sono bastate poche ore e una discussione seria e di merito per far saltare la mosca al naso all’assessore all’Urbanistica Antonio Lamiranda che ha bollato lo sforzo e l’analisi delle problematiche che attanagliano la città, come chiacchiere da bar.
Un’affermazione che fa a cazzotti con il ripetuto e stantio aplomb istituzionale che tenta di darsi con risultati decisamente scarsi. Quando viene chiamato in causa, Lamiranda reagisce travalicando il ruolo che occupa. È più forte di lui, non riesce a trattenersi. Non gli piace il confronto così come non gli piacciono le critiche a cui preferisce l’adulazione.
Un vizio atavico di certa politica che si nutre di signorsì e si sente appagato guardandosi allo specchio. D’altronde per chi passa parte del suo tempo a compiacersi sui social, diventa difficile se non impossibile accettare critiche e osservazioni. Si racconta che un vecchio amministratore nello studio di casa sua, aveva installato una bilancia a due piatti. Da una parte metteva gli atti, le delibere prodotte e le dichiarazioni pubbliche e dall’altra le lettere con critiche e osservazioni. Quando si accorse che la bilancia pendeva dal lato delle critiche, sul suo diario scrisse: “Ho fallito” e tornò alla sua professione. Altri tempi, altro stile.