La campagna elettorale sestese rischia di diventare una fiction
ABCDEros
Gli episodi di questi giorni restituiscono un quadro politico locale preoccupante. Un congresso cittadino di Forza Italia dove il segretario locale, mi pare uno dei pochi realmente trasparenti, fiero e granitico delle sue origini, storico rappresentante storico di un partito che non voterei comunque, si è visto, nell’ultimo anno, colonizzare la sezione di Sesto San Giovanni a tal punto che si ritrova a dover quasi apprendere delle adesioni al suo Partito tramite i social-network. Questo è quanto io ho percepito. Non è un problema solo di Forza Italia, anche se l’operazione di adesione agli azzurri dell’ex assessore Pizzochera e i presunti civici che fanno capo all’ex vicesindaco Aiosa non mi ha certo dato della “folgorazione sulla via di Damasco”.
La questione è più seria e i cambi di partito mi interessano poco. Con tutti i nomi che hanno cambiato i partiti e le liste, sia destra che di sinistra (a sinistra siamo imbattibili nel frantumarci) potremmo tappezzarci la facciata del palazzo comunale. La questione centrale è la gestione di questi passaggi, tutto ciò che ci gira intorno, quell’alone di gossip tanto caro a chi interpreta la politica come un modo per sedersi ai tavoli e sparlare di qualcuno. La politica sestese, soprattutto in vista delle prossime elezioni amministrative, dovrebbe liberarsi di questa cattiva abitudine: frasi riportate, voci di corridoio, inutili incroci di comunicazioni per farla a chi arriva prima, scopiazzature da veri riferimenti politici, che hanno fatto la storia di Sesto San Giovanni e dell’Italia intera.
Ciò che non si è capito è che questo, non solo è deleterio per convergere su idee e programmi ma, soprattutto per ampliare il discorso politico. Tutto questo ciarlare non fa altro che allontanare le persone, crea nel cittadino, purtroppo sempre meno avvezzo al dibattito politico, una sorta di repulsione. Nessuno dovrebbe essere “pregato” per andare a votare, tutti dovrebbero sentire come un dovere questa che è una responsabilità conquistata con sacrifici e che la nostra città ben ha conosciuto; ma è inevitabile il distacco da ciò che si percepisce come losco, anche quando non lo è, poco trasparente e addirittura quasi privato, esclusivo. Tra sgomitanti buoni a niente ma capaci di tutto, rimpasti, invidie e ripicche, più che ad una campagna elettorale, la politica sestese pare si avvii a sceneggiare una fiction per le piattaforme in streaming.