Diciamo fin da oggi un secco “No” a chi fa politica solo prima del voto
Godiamoci quest’estate, cari sestesi, e quasi sicuramente anche il prossimo inverno. Perché poi, con l’arrivo della primavera 2026, prepariamoci a essere letteralmente invasi dagli “innamorati dell’ultima ora” della nostra Sesto San Giovanni. Già, perché purtroppo è sempre così e temiamo che anche questa volta poco cambierà. Con l’avvicinarsi delle prossime elezioni amministrative, all’improvviso gente che se n’è stata in letargo per quattro anni all’improvviso uscirà fuori dalla sua tana. C’è chi incomincerà a criticare a ogni respiro cosa non va della nostra città, raccontandoci che loro hanno la soluzione a portata di mano e che sarà una bazzecola metterla in pratica. E chi inizierà a far notare quanto ha lavorato bene la nostra amministrazione tessendone le lodi e spiegando che con il loro aiuto l’attuale maggioranza volerà ancora più in alto. Senza trascurare che consiglieri e assessori in carica, ma dormienti si faranno fotografare anche se si taglierà il nastro per una bicicletta che un bambino del loro condominio finalmente ha ricevuto in dono dai genitori.
Questo accadrà, ritagliate l’articolo in questione, tiratelo fuori tra circa un anno e vedrete se non siamo stati, ahinoi, profeti. Però se non si può impedire a questi maestri del sonno infinito di risvegliarsi e dare fiato alla loro bocca si può dire fin da ora un fermo “No”.
No, ai politici dell’ultimo istante, quelli che si mettono a fare politica a pochi mesi dal voto, quando se ne sono palesemente sbattuti su cosa succedeva in città per quattro anni. No a chi chiederà il voto fingendosi da sempre preoccupato per il bene di Sesto. No a chi a stento sa la differenza tra giunta e consiglio comunale perché non ha mai assistito a una seduta consiliare, molto più interessato alle fiction televisive piuttosto che alle partite di Champions. No a chi non ha mai presenziato a un dibattito pubblico e non si è mai interessato, per dirne una, al futuro delle ex aree Falck.
È ora di dire basta a questo spregevole modo di intendere la politica come fine per coltivare un po’ di gloria personale e non come mezzo per fare il bene della città. Perché il bene di un Comune non può farsi solamente quando si è a ridosso di una tornata elettorale. Quello che a Sesto San Giovanni non funziona (e potremmo metterci a fare un elenco, avessimo un giornale di cinquanta pagine) non è perché all’improvviso è caduto un asteroide sul nostro territorio, ma è il risultato di scelte sconsiderate e opportunistiche e anche per il totale disinteresse di chi all’improvviso vi chiederà di dargli fiducia con un voto.
Inoltre deve essere fondamentale comprendere che chi si candiderà dovrà dimostrare di avere ben chiaro quale sarà la sua idea della Sesto del futuro e quale ruolo dovrà avere la nostra città rispetto a Milano. Non si può accettare che si presentino alle elezioni persone che da un minuto all’altro gettino sul tavolo idee senza una logica e una coerenza nel suo insieme. E se non si studia, questo non è possibile. Se ci si improvvisa significa non avere veramente a cuore Sesto. I politici dell’ultimo secondo la città non li vuole e non li merita. Serve chi ami davvero il posto in cui vive e l’abbia dimostrato nel corso del tempo, non il candidato last minute, in cerca di gloria e visibilità per il suo ego.
E già che ci siamo, chi deciderà di candidarsi dovrebbe metterlo per iscritto, con la promessa di pagare un pegno che lui stesso deciderà se, una volta eletto, ma nelle file della minoranza, dopo qualche mese si dimetterà perché fare opposizione è una rottura e non porta nessun beneficio personale. Anche qui si potrebbe fare un elenco molto lungo nel corso della storia sestese di personaggi di questa caratura ed è ora che questa “moda” veda la parola fine.