Di Stefano, viaggio della Memoria ma in aereo
LA POLTRONA DEL DENTISTA
Anche quest’anno le organizzazioni combattentistiche che si richiamano ai valori della Resistenza, hanno organizzato il viaggio nei campi di concentramento che videro la presenza e soprattutto la morte di centinaia di sestesi. Un viaggio di dolore, ma soprattutto teso a rendere conoscenza di quelle che furono le atrocità dei nazifascisti. È un appuntamento che da sempre vede la presenza di scolaresche a cui è demandato il compito della testimonianza. Il sindaco Di Stefano, diversamente dagli altri sui colleghi che appena eletti rendevano omaggio con la loro presenza ai concittadini torturati e uccisi, non aveva mai partecipato.
D’altronde Di Stefano è lo stesso sindaco che non esitò a dare Spazio Arte, negata alle altre associazioni, ai neonazisti di Casa Pound. Quest’anno, dopo sette anni dal suo primo mandato, ha deciso di partecipare. Ha fatto un discorso ponendo di fronte alle proprie responsabilità il fascismo e il nazismo. Insieme a lui, c’era il presidente del consiglio comunale Davide Coccetti, anche lui mai visto e neppure sentito esprimersi sui valori dell’antifascismo. Bene, era ora.
Peccato che i due abbiamo viaggiato autonomamente (si dice in aereo), rompendo una lunga e consolidata tradizione che ha sempre visto gli amministratori salire sul pullman con gli altri partecipanti. Una scelta di rottura e di lontananza fisica dai cittadini che amministra, tipico della destra. D’altronde con le dovute proporzioni e i dovuti distingui anche Mussolini la marcia su Roma la fece in vagone letto, mentre i suoi arditi marciavano sotto la pioggia. La poltrona del dentista Di Stefano l’ha conquistata a pieno merito. E senza anestesia.