E sul delicato caso Corsani il sindaco se ne sta zitto
Di Stefano ha il dovere di prendere una posizione. Invece, testa sotto la sabbia come gli struzzi
Il caso che vede coinvolto Gabriele Corsani, l’ex sacerdote membro del consiglio di amministrazione della Fondazione La Pelucca, indagato per alcuni messaggi a sfondo sessuale nell’ambito del servizio che presta alla nostra casa di riposo, come temevano è stato fatto passare dal sindaco Roberto Di Stefano e dalla sua maggioranza sotto il più totale silenzio. A noi, in questo momento, interessa poco la vicenda giudiziaria. Le indagini di rito saranno portate avanti con la massima attenzione dagli inquirenti e la magistratura farà il suo corso. Quello che sconcerta, e che non possiamo far passare come se nulla fosse, è il comportamento del primo cittadino che ha sempre considerato Corsani come un suo uomo di fiducia e nemmeno poco, visto gli incarichi che gli ha assegnato in passato.
In attesa che si faccia chiarezza, Corsani è stato sospeso dal suo incarico dal cda della Pelucca, ed era il minimo che potesse fare. Noi però ci aspettavamo che Di Stefano ci mettesse la faccia in un senso o nell’altro. E invece è successo proprio quello che avevamo temuto, anche se speravamo di sbagliarci. Semplicemente ha fatto finta di nulla, come se la notizia non fosse mai uscita.
Con molta chiarezza avevamo chiesto a Di Stefano una cosa semplice: una posizione ferma. Poteva scegliere di prendere le distanze da Corsani oppure anche di dirsi convinto della sua innocenza e quindi di volergli confermare la sua fiducia. Ma il silenzio no; il silenzio denota una totale assenza di personalità e per uno che vuole governare una città come Sesto, l’impavidità davanti ai momenti delicati la pretendiamo.