Le uscite indecenti del sindaco e il silenzio degli alleati… moderati
AbcdEros
L’ultima, indecente, uscita del sindaco di Sesto San Giovanni, che definisce una “lezione di islam” il progetto interreligioso della scuola primaria Anna Frank che prevede visite nei diversi luoghi di culto, dalla chiesa alla moschea e alla sinagoga, temiamo sia il preludio di una campagna elettorale atta a collocarlo su un’altra poltrona. Poco importa quale, basta che sia politica, (per loro, quindi, senza pretesa di competenze) e ben remunerata a spese dei cittadini italiani.
Le reti del biscione si sono subito avventate sulla notizia sguinzagliando, intorno alla scuola, giornalisti dall’improvvisazione facile che hanno fatto più confusione che informazione. A loro nulla importa se gli odiatori seriali abbiano preso di mira dirigente scolastica e insegnanti, colpevoli solo di favorire la conoscenza e il dialogo.
Nessun limite all’indecenza. Il progetto, attuato da anni, caso vuole, viene messo alla berlina proprio all’approssimarsi della prossima scadenza elettorale, regionale e cittadina. A riprova del menefreghismo di un’amministrazione che sembra attenta solo a ciò che gli è utile per solleticare la pancia dei più estremisti tra gli elettori del centrodestra.
Fa amaramente sorridere il fatto che il Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, espressione dello stesso partito del sindaco, si sia lanciato da poco in una campagna per il contrasto alla violenza contro il personale scolastico. Evidentemente stanno cercando la soluzione a un problema che sanno bene di contribuire ad alimentare.
In mezzo a tutti le grida di questi “cerca-poltrone” c’è un solo assordante silenzio: quello di tutte le forze politiche che sostengono Di Stefano. Muti, marciano uniti e compatti verso l’oblio del populismo più sfrenato. Mai un fiato o una critica; moderati sì ma, solo nel simbolo o per statuto. Se si vuole continuare a sedere sugli scranni comunali è meglio tacere, fare spallucce o pensare come portare a casa qualcosa che giovi al proprio orticello elettorale.
Ci accontenteremmo anche solo di un comunicato congiunto, quello che non è mai arrivato neanche per la crudele chiusura della Casa albergo di via Fogagnolo. Odio e silenzio, questa sembra la parola d’ordine che li tiene insieme; odio per la democrazia, per l’avversario, per il diverso, per la conoscenza, per la storia. Dopo otto anni di propaganda utile solo a destabilizzare i precari equilibri della società civile, minata già da pandemia e conflitti armati, non possiamo più pensare solo al folclore di un sindaco, passato dalla frangia socialista di Forza Italia alla frangia più estremista della Lega ma, prima di tutto, dobbiamo pensare alla complicità dei suoi alleati che, tra due anni, ci racconteranno la favola dei moderati.
Eros de Noia