Avanzi di Bilancio accumulati non è virtuosità ma comportamenti distorsivi e inefficienti
OSSERVATORIO SESTESE
Il rendiconto di Bilancio del 2024, approvato nei giorni scorsi, presentato con le parole del sindaco Roberto Di Stefano, appare agli occhi dei sestesi come un risultato eclatante, frutto di una gestione oculata e capace di azzerare gli errori del passato (famoso buco di Bilancio) e portare i conti in una versione ottimistica che proiettano sulla città interventi di manutenzione e migliorie. Il sindaco sottolinea la capacità di “una solidità finanziaria e la qualità della gestione amministrativa”.
Nella sua analisi il sindaco ha esaltato il lavoro svolto: “Nel 2017 abbiamo trovato un ente in ginocchio, con oltre 21 milioni di disavanzo e più di 15 milioni di debiti fuori Bilancio; ora la situazione è nettamente cambiata: ciò che emerge dall’analisi dei dati di Bilancio, è un esercizio in ottima salute e con una riduzione significativa del debito pubblico rispetto al 2017. Abbiamo lavorato con impegno per mantenere l’equilibrio tra entrate e spese, con un’attenzione particolare ai servizi fondamentali per le famiglie come asili nidi, centri diurni per disabili, impianti sportivi e assistenza domiciliare”.
La realtà cittadina sembra essere completamente diversa: le opposizioni da anni accusano la giunta di centrodestra di avere peggiorato i servizi come la gestione degli asili affidandoli a una società che non garantisce il personale adeguato sia numericamente che pedagogicamente; altrettanto sull’assistenza dei disabili con meno ore dedicate e trasporto pubblico inefficiente, assistenza domiciliare molto limitata e un disastro sugli impianti sportivi con palestre insufficienti e assegnate con criteri discutibili; campi abbandonati (uno per tutti il centro Falck di via Cantore); mancanza di strutture adeguate alle società tanto che il Geas gioca a Cinisello per mancanza di un palazzetto idoneo alla serie A femminile di basket. Eppure Sesto è stata insignita città europea dello sport.
Ma ritornando sull’aspetto tecnico del Bilancio, dicevamo che avere un avanzo di 13 milioni come affermato dal sindaco, da utilizzare per i prossimi impegni (un tesoretto di riserva per l’occasione delle prossime elezioni amministrative?) non è un segnale di cui vantarsi. Non lo diciamo noi ma un’analisi dell’ufficio parlamentare del Bilancio e della Consulta. Insieme sostengono che l’accumulo da parte dei Comuni di una cifra molto elevata non significa virtuosità ma regole contabili distorsive a prassi amministrative inefficienti perché in questo modo significherebbe drenare soldi ai cittadini senza una motivazione.
Contrariamente a quanto accade in una azienda privata, l’avanzo di Bilancio può essere un fattore positivo dove spesso serve per nuovi progetti e investimenti migliorative, mentre nell’ente pubblico il bilancio dovrebbe essere in pareggio con un’oculata amministrazione che impegna eventuali avanzi nel miglioramento dei propri servizi al cittadino o all’abbassamento delle tasse. In termini di considerazione conclusiva si può affermare che “Un avanzo di bilancio comunale, come ad esempio di milioni, non è automaticamente un segno di buona amministrazione. Sebbene possa indicare una gestione efficiente delle risorse, un avanzo elevato può anche essere il risultato di una politica di risparmio eccessivo o di un’incapacità di investire adeguatamente in servizi pubblici”.
Un argomento che normalmente sono i partiti di opposizione a evidenziare e contestualizzare nell’ambito delle prestazioni che ritengono erogati in modo insufficienti, mentre questo a Sesto non avviene se non timidamente e sporadicamente, mentre la data delle prossime amministrative si avvicina sempre di più con all’orizzonte una nube densa che avvolge la politica dell’opposizione. Si aspetta uno squarcio di sole per vedere quale soggetto si materializza e con quali proposte credibili tali da convincere i sestesi a pensare che la città possa essere governata da una maggioranza solida di elettori e non dal 25% della popolazione. Manca metà degli elettori al voto. Sesto ha tradizioni diverse e i partiti che si apprestano a cercare il cambiamento hanno il dovere di dare le risposte che si aspettano per ritornare al voto in massa. Sono risposte ai problemi reali che i vari Comitati evidenziano da anni, con pochi risultati.