E se alle prossime amministrative le forze moderate si unissero?
Tutti fanno finta di nulla, la maggioranza di concentrarsi sul governare e l’opposizione di vigilare attentamente sul suo operato, ma in realtà ci stanno pensando tutti eccome. Stiamo parlando delle prossime elezioni amministrative che si terranno tra circa due anni. Questo è il momento in cui si dovrebbe iniziare a ragionare su programmi che mettano la Sesto del futuro al centro, su alleanze solide e non di comodo e, perché no, sul nome del candidato sindaco intorno a cui organizzarsi e fare quadrato. A quanto pare, però, c’è ancora molta confusione.
Nel centrodestra il dopo Di Stefano pare essere al momento più una questione di ambizione personale che di reale ricerca su un leader che possa compattare e raccogliere l’adesione di tutte le forze in campo. Nessuno esce allo scoperto, ma ad esempio non è un segreto che l’assessore Antonio Lamiranda sogna la poltrona di primo cittadino, forte del fatto che il suo partito Fratelli d’Italia a livello nazionale è saldamente il primo partito. E che dire della leghista Silvia Sardone? La persona è ambiziosa, si sa, e ora è pure diventata la vice Salvini, quindi figurarsi se non cercherà almeno di sondare il terreno. Il suo nome però è visto tiepidamente dagli alleati. L’ex compagna del sindaco in carica, se fosse eletta darebbe la sensazione che Sesto per almeno quindici anni sarebbe una questione di famiglia. Insomma, c’è una certa litigiosità (soprattutto dopo che Forza Italia ha fatto “la spesa” tra i consiglieri e gli assessori degli alleati), anche se tutti si affrettano a negarla.
Litigiosità che anche sul versante opposto potrebbe essere il problema più serio, anche se al momento non trapela. Il Pd quasi sicuramente vorrà rivendicare la candidatura del sindaco, dopo che cinque anni fa aveva fatto un passo indietro. Il problema che non basta pretendere, ma bisognerebbe anche avere un nome spendibile che al momento si fatica a vedere.
In questo scenario si potrebbe aprire una terza ipotesi. Un accordo tra le forze moderate che possa proporsi come a un’alternativa seria ai due poli. Non è fantapolitica, a pensarci bene. Forza Italia lo nega, ma smarcarsi da una certa destra non gli spiacerebbe affatto e magari ragionare con le civiche che inevitabilmente si formeranno. E lo stesso ragionamento potrebbe essere portato avanti da alcune forze politiche di centrosinistra. Con un progetto di fattibilità sia queste che gli azzurri si potrebbero staccare dalle rispettive coalizioni che rischiano di stare in piedi solo per fini elettorali e non per identica visione della città. Insomma, la strada potrebbe essere percorribile eccome, se si continuerà a non cercare nomi che uniscono. Senza sottovalutare l’ipotesi peggiore: candidati calati dall’alto e imposti, per nulla legati a Sesto San Giovanni.
Allora non menzioniamoli, però possiamo dire forze politiche di centro che oggi si riconoscono nel centro sinistra o nel centro destra che con un progetto di fattibilità si possano staccare da quelle coalizioni puramente elettorali