Salvini, come dire tutto e poi il suo contrario
PUNTO DI VISTA
Per dirla alla Enzo Jannacci: Quelli che…Prima i lombardi, prima i veneti, prima i trentini, poi scendendo pian piano i toscani, gli emiliani, gli umbri, i romani, i pugliesi, i calabresi, i sardi eccetera eccetera. A Napoli un po’ meno, ma comunque con più prudenza anche lì. Parliamo dei leghisti, ma soprattutto del loro leader Matteo Salvini, uomo capace di dire tutto e il contrario di tutto con molta nonchalance . Un gattopardo? Un caimano? Un camaleonte? No, semplicemente sé stesso e se vogliamo questo è anche più preoccupante. Era contro il ponte sullo stretto di Messina, oggi ne è l’artefice; era contro il tricolore, che secondo lui doveva servire per pulirsi in bagno, e oggi si considera il suo fiero eroe; era contro la nazionale di calcio facendo il tifo per la Francia nella finale dei mondiali 2006, oggi si sgola sugli spalti; era contro chi predicava l’astensionismo ai referendum, definendoli ladri di democrazia, adesso invita gli italiani a stare a casa; era per il decentramento delle risorse dallo Stato centrale a Comuni e province, oggi ha dirottato il 70% delle risorse previste per le strade provinciali sul ponte di Messina. E tutto questo nel silenzio di sindaci e amministratori leghisti e del centrodestra, sempre pronti a parole, a difendere il territorio. Poi ti guardi attorno anche a Sesto San Giovanni e capisci cos’è la Lega e cos’è il centrodestra.