La consigliera Hamdy aderisce a AVS Ma le civiche restano fondamentali
Piccolo terremoto politico in seno alla minoranza. La consigliera comunale Soad Hamdy ha annunciato la sua uscita dalla lista civica Reinventiamo Sesto per aderire al gruppo consiliare di Alleanza Verdi Sinistra. Le motivazioni che hanno portato Hamdy a prendere questa decisione le ha spiegate la stessa consigliera sulla sua pagina facebook e si rifanno non solo alla situazione locale, ma anche nazionale: “Ho sempre vissuto intensamente tutti i cambiamenti che il nostro Paese, la nostra città e la società tutta ha subito in questi anni. Ho vissuto un’importante esperienza costruendo, insieme ad altri che ringrazio per il loro impegno e il loro sostegno, la lista civica Reinventiamo Sesto. Ora la destra estrema è tornata al potere in diversi Paesi del mondo compreso il nostro e dopo una riflessione tutt’altro che semplice, ho maturato, ora più che mai con convinzione, la volontà di impegnarmi in un partito. Gli amici di Alleanza Verdi Sinistra, entrati in consiglio comunale con Michele Foggetta, il candidato sindaco che mi ha spronato fin dall’inizio ad impegnarmi politicamente per Sesto San Giovanni, mi hanno sempre sostenuta e incoraggiata a non mollare; anche quando le battaglie per i più deboli sono state osteggiate da chi governa la città. Per queste ragioni e per il futuro, che auspico sia politicamente differente, ho deciso di aderire al gruppo consiliare di Alleanza Verdi Sinistra, un partito che sta crescendo a Sesto San Giovanni come in altri Comuni della Città Metropolitana di Milano. In questi anni così difficili per la democrazia, unire e non dividere, credo sia l’imperativo per tutti gli uomini e le donne che si riconoscono negli ideali della sinistra”.
Preso atto delle legittime motivazioni che hanno spinto Hamdy a compiere questo passo, si deve però aprire però una riflessione decisamente più ampia che riguarda le liste civiche. Perché se il ragionamento della consigliera è comprensibile, è altrettanto vero che a livello locale il civismo non può essere considerato un impegno “minore” rispetto a quello che mettono i partiti tradizionali.
In un periodo storico in cui il distacco della gente dalla politica è decisamente un problema, e la conferma arriva del sempre minor numero di persone che si recano alle urne, l’impegno civile diventa una roccaforte per riavvicinare i singoli cittadini alle realtà comunali. Le liste civiche sono un bene prezioso che non deve essere né cancellato né tantomeno snobbato. Certo non stiamo parlando di quelle liste che nascono a ridosso delle elezioni e che fanno dell’improvvisazione la loro bandiera, al punto che una volta arrivato l’esito del voto, la maggior parte di esse spariscono se non sono rappresentate in consiglio comunale (ma anche se entrano nel parlamentino spesso i suoi esponenti non si spendono con l’impegno dovuto) dimostrando mancanza di rispetto verso i suoi elettori.
Il civismo è un atto d’amore nei confronti della città. È una realtà che prende a cuore i problemi della gente e si adopera costantemente per tenere alta l’attenzione e chiedere a chi governa la considerazione che i sestesi meritano. Ad esempio Giovani Sestesi e Lista Popolare per Sesto sono qui a confermare questa tesi. Una voglia di essere parte attiva mai scemata. Anzi, spesso fanno più politica loro di chi dovrebbe averne titolo visto che potrebbe anche incidere nelle stanze istituzionali. Quindi va benissimo il pensiero di Hamdy, ma tra due anni speriamo di vedere ancora liste civiche, ripetiamo vere e non civette, pronte a mettere il cuore in campo per Sesto San Giovanni. Ogni quartiere ha associazioni di valore e l’auspicio è che i loro componenti possano trovare la forza di credere nella politica e non farsi scoraggiare da quelle che sembrano battaglie già perse in partenza.