Fondazione Pelucca, strani magheggi per sostituire il consigliere Corsani
La RSA continua a far parlare male di sé Questa volta è una sospetta strana ingerenza tra i benefattori
La Pelucca a quanto pare non riesce proprio a stare fuori da situazioni a dir poco imbarazzanti. Non si è ancora spento il clamore che vede l’ex consigliere della Fondazione (nonché ex sacerdote) Gabriele Corsani, uomo di fiducia del sindaco Roberto Di Stefano, invischiato in un’inchiesta di presunti messaggi a sfondo sessuale nei confronti di due minorenni che facevano parte proprio di un progetto della RSA (qui non entriamo nella vicenda giudiziaria, la magistratura farà il suo corso) che subito si apre un nuovo caso.
Nei giorni scorsi, infatti, i benefattori (che sono i pilastri della Fondazione Pelucca) si sono ritrovati per un’assemblea in cui si doveva decidere la sostituzione proprio di Corsani (attualmente sospeso viste le sue vicissitudini giudiziarie) e quest’ultimo si è presentato, a quanto pare puntando pure i piedi quando il presidente Nino Berti l’avrebbe invitato ad allontanarsi. E non è finita qui, purtroppo. Le anomalie si sono susseguite e sono state segnalate proprio dai benefattori, al punto che alcuni di loro parrebbe abbiano anche fatto degli esposti al Tribunale.
A destare scalpore il fatto che ai benefattori sarebbe stata negata della segreteria la lista dei nomi dei candidati a sostituire Corsani. E non è finita qui. In un secondo momento sarebbe emerso che tra i candidati ci sarebbe anche l’ex segretario comunale Mario Giammarrusti, altro uomo di fiducia del sindaco Di Stefano. Giammarrusti non sarebbe stato votabile, in quanto non benefattore, senonché lo sarebbe diventato dopo la mail di convocazione dell’assemblea con un versamento in fretta e furia di mille euro. Un tempismo quantomeno sospetto.
A prendere posizione netta contro quanto sta emergendo Giovani Sestesi e Lista Popolare x Sesto che hanno emesso un comunicato di fuoco. “È questa la nuova frontiera della partecipazione pubblica? Inserire figure politiche in corsa all’ultimo minuto, senza alcun confronto, in una fondazione da oltre 11 milioni di euro di fatturato e pienamente controllata dalla pubblica amministrazione?” le parole che si leggono nel documento delle due civiche. “Noi diciamo con forza che la Pelucca non è un ufficio politico del Comune, e ancor meno un terreno di compensazione per ruoli e incarichi. È una Onlus che vive dei sacrifici di chi, con senso civico, ha scelto di donare qualcosa per il bene comune.
Il segretario politico di Lista Civica Giovani Sestesi e Lista Popolare X Sesto dice Paolo Vino Segretario Politico rincara la dose: “Chiediamo le immediate dimissioni del presidente Giuseppe Nicosia, l’azzeramento del consiglio di amministrazione, una nuova urgente convocazione dei benefattori e un pronunciamento chiaro da parte del sindaco Di Stefano, che continua a non assumersi alcuna responsabilità davanti a una crisi istituzionale e morale che coinvolge una delle realtà più importanti di Sesto San Giovanni e che ancora una volta come uno struzzo, nasconde la testa sotto la sabbia. La questione Pelucca non si conclude qui. Per noi è solo il punto di partenza di una situazione da chiarire fino in fondo”. Insomma una situazione che da qualunque lato la si guarda, desta profondo imbarazzo anche perché stiamo parlando di una Fondazione che dovrebbe fare del bene e invece, sembra sia solo l’ennesima scatola dove qualcuno vuole piantare la sua bandierina e accontentare qualche amico. Inoltre ci sono una serie di domande che al momento non trovano risposte ossia: è se nel frattempo il Consiglio d’amministrazione cambia il regolamento dei benefattori? E se. cambia anche lo statuto? Se succede? Si potrà fare? È regolare e legale? E ancora: i mini alloggi come sono gestiti in questo momento? E perché i consiglieri comunali d’opposizione non si mettono insieme per fare un’interrogazione inchiodando al muro il sindaco e la sua giunta?
