Le elezioni amministrative di Sesto hanno decretato la fine del Movimento 5 Stelle? Il partito fondato da Beppe Grillo non gode di ottima salute un po’ in tutto il paese e le recenti vicissitudini interne con l’addio di Di Maio e le turbolenze tra Giuseppe Conte e Mario Draghi non ha fatto che peggiorare la situazione.
A Sesto poi questa crisi è iniziata molto prima. Tanto che ha conquistato appena 797 voti scegliendo di appoggiare il candidato del centrosinistra Michele Foggetta.
Quando nel 2017 si era presentato con il candidato sindaco Antonio Foderaro aveva raccolto al primo turno il 13,47% con 4095 voti raccolti. E prima ancora, nel 2012, quando aveva presentato Serena Franciosi aveva raccolto il 9,80% con 3298 voti.
Insomma, il Movimento non aveva sfondato nemmeno negli anni in cui a livello nazionale era un autentico fenomeno (nelle elezioni del febbraio 2013 aveva ottenuto il 25,56% e nel 2018 aveva fatto ancora meglio conquistando oltre il 32% sia alla Camera che al Senato) ma aveva avuto la forza di presentarsi con un proprio candidato sindaco e di ottenere seggi in consiglio comunale.
I numeri non mentono. E questi sono il segno inequivocabile di una crisi che appare quasi irreversibile. Non è bastata nemmeno la visita del leader Giuseppe Conte per rinvigorire il sostegno verso una forza politica che si trova ora di fronte ad bivio. Riuscirà a sopravvivere politicamente e a riorganizzarsi pur restando fuori dalle istituzioni cittadine?
Loro ne sono convinti, tanto che, in un post sui social all’indomani del ballottaggio dichiarano che: “il MoVimento 5 Stelle di Sesto continuerà ad operare con passione sul territorio, facendosi tramite delle esigenze dei cittadini e collaborando anche con i gruppi consiliari di opposizione eletti. Anzi, non dovendo sottostare all’agenda consiliare fissata dalla maggioranza, avremo la possibilità di strutturare ed approfondire un progetto più profondamente legato alla città, per tornare a rappresentarVi il prima possibile!”.
Di fatto, in una città come la nostra che ha sempre guardato con attenzione alle forze civiche e che, specie ultimamente, non ha mai premiato i partiti tradizionali, quella dei 5 stelle appare quindi come un’anomalia che non segue le logiche nazionali.
Se siamo di fronte ad un arrivederci oppure ad un addio? Solo il tempo ce lo dirà…