Sesto sempre più giù ma guai osare criticare il sindaco
Sette anni di amministrazione di destra e Sesto San Giovanni è precipitata nell’oblio più totale. Ormai è diventata una città anonima, senz’anima e senza spirito di reazione. Vige l’apatia, un morbo che si insinua e produce effetti letali che rischiano di essere senza rimedio. La città è appiattita su una narrazione di parte, dove interventi edilizi massivi vengono presentati come l’eccellenza della Sesto Futura, dove cento metri di asfaltatura diventano uno strategico modo per la sistemazione delle strade, manco fosse la più grande opera di ingegneria.
E in tutto questo, come se non bastasse, esiste poi pure l’aspetto comico, che riguarda i post domenicali del nostro sindaco immortalato vicino a qualche aiuola per magnificare le bellezze del verde cittadino. Nemmeno nei peggiori cabaret troverebbe spazio una simile gag.
Però guai se qualcuno osa legittimamente criticare questa situazione; ecco che subito si scatenano troll e guardiani della teologia Distefaniana, pronti ad ammonire chiunque si permetta di mettere in discussione l’operato del sindaco o di qualche suo assessore. Nessuno deve provare a metterlo in discussione. Il capo va sempre difeso, lui ha sempre ragione ed è sempre bravo e perfetto. Ecco questo è oggi il livello della nostra città, un livello dove la piaggeria diventa l’essenza di vita, sia ideologica che sostanziale.
